Nata nel 2012 per iniziativa di un gruppo di appassionati torinesi, l’Associazione “Orchestra da Camera Giovanni Battista Polledro” non ha scopo di lucro e opera nel settore della promozione culturale. Si propone, in particolare, di promuovere e diffondere le arti musicali, la formazione orchestrale e il talento dei giovani interpreti.
Il repertorio dell’orchestra è molto ampio e si estende dai capolavori del Barocco a quelli del ‘900. Si dedica inoltre, collaborando con cori del territorio, alla diffusione della musica sacra.
È interesse dell’Associazione diffondere inedite rarità musicali, comprese le composizioni di
Giovanni Battista Polledro, ultimo grande rappresentante della scuola violinistica piemontese, cui è intitolata l’orchestra.
Il sostegno alle nuove leve artistiche è uno dei pilastri del progetto, che si avvale esclusivamente del contributo di giovani musicisti che possono vantare collaborazioni con celebri e importanti istituzioni musicali italiane e straniere.
Il M° Federico Bisio ha seguito un doppio percorso di studi: umanistico e musicale. Dopo aver conseguito la maturità classica si iscrive alla facoltà di Lettere e Filosofia dell’Università degli studi di Torino presso la quale si laurea a pieni voti in Storia, con indirizzo medievale.
Parallelamente frequenta i corsi di Composizione sperimentale presso il Conservatorio “G.Verdi” di Milano. Si dedica quindi allo studio della direzione d’orchestra.
Dopo una serie di esperienze internazionali, in Germania e negli Stati Uniti, completa i suoi studi con il Maestro Gilberto Serembe.
Dal novembre del 2012 è Direttore Stabile dell’Orchestra da Camera Giovanni Battista Polledro.
Giovanni Battista Polledro
Violinista e compositore
(Piovà, Asti 1781-1853)
Allievo di G. Pugnani, nel 1797si esibì per la prima volta in pubblico, iniziando così una prestigiosa carriera concertistica che lo condusse in Russia, Germania, Francia e Inghilterra.
Nel 1812, a Karlsbad, eseguìuna sonata giovanile di L. van Beethoven accompagnato al pianoforte dallo stesso autore.
Dal 1814 al 1823 fu Konzertmeister dell’orchestra di corte di Dresda e dopo il rientro in Italia venne nominato dal re Carlo Felice primo violino della cappella e direttore dell’orchestra del Teatro Regio di Torino.
Nella sua opera (comprendente: sinfonie, concerti e alcune serie di variazioni per violino e orchestra, trii, duetti, studi, nonché una Missa solemnis,) l’influenza dei classici si fa sentire soprattutto a livello formale, benché vi si scorgano i richiami al virtuosismo peculiare della tradizione violinistica italiana.